A TAVOLA CON IL P.O.: L’ORGANIZZAZIONE IN CUCINA PER VIVERE MEGLIO

Cucinare può essere un’attività particolarmente piacevole e rilassante, per chi la ama: permette di dare sfogo alla creatività, gratificandoti con la soddisfazione del palato e, se mangi in compagnia, con le endorfine della convivialità.

Nella quotidianità, però, non sempre possiamo scegliere di avere il tempo, la tranquillità e la gioia che deriva dalla preparazione di un pasto buono da mangiare e bello da vedere. La vita di tutti i giorni, nella maggior parte dei casi, ci impone di limitare le risorse (economiche, mentali, energetiche) che possiamo dedicare alla preparazione dei pasti, così che cucinare diventa uno dei tanti task da inserire nell’elenco delle cose che quotidianamente dobbiamo portare a termine. Non uno qualsiasi, tuttavia: perché mangiare non solo ci è indispensabile per sopravvivere, ma quello che mangiamo e come lo mangiamo ha un ruolo determinante per la nostra salute fisica e mentale e la nostra produttività sul lavoro.

 

Un iceberg in cucina: il lavoro invisibile dietro la preparazione di un pasto

Spesso mi capita di paragonare l’atto di cucinare, inteso proprio come mettersi ai fornelli e preparare una ricetta, alla punta di un iceberg. Chi svolge quotidianamente questa mansione, infatti, sa (o dovrebbe sapere) che quello è solo l’atto finale di una serie di azioni precedenti, spesso anche più gravose, dalle quali dipende tutto il resto.

Prenderne consapevolezza è fondamentale, sia per valutare il peso effettivo che comportano, sia per capire come l’organizzazione può aiutarti.

Cucinare significa quindi:

  • Pensare a quali piatti portare in tavola quel determinato giorno.
  • Farlo tenendo presenti esigenze e preferenze alimentari tue e delle persone che eventualmente vivono con te.
  • Una volta deciso cosa cucinare, verificare di avere gli ingredienti necessari a preparare quel piatto.
  • In caso di ingredienti mancanti, acquistarli.
  • Trovare il tempo necessario per effettuare la preparazione.
  • Allestire strumenti, ingredienti e attrezzi per cucinare.

Solo dopo aver compiuto tutti questi compiti, che magari per abitudine porti avanti in automatico, potrai accendere i fornelli e cominciare la preparazione vera e propria.

Occuparsi di tutti questi aspetti è un lavoro non indifferente: il primo consiglio, quindi, è capire quanto tempo e risorse occupano e se puoi delegarne o condividerne qualcuno. Nel prossimo paragrafo, invece, spiegherò quali strumenti organizzativi possono aiutarti ad alleggerire il carico mentale e a facilitarti nell’operatività.

 

L’organizzazione è una cassetta degli attrezzi

Un’altra metafora che uso di frequente è quella che accosta l’organizzazione e i suoi strumenti a una cassetta degli attrezzi: non è detto che ti servano sempre tutti, ma è bene averla a disposizione per quando ne hai bisogno.

Fuori di metafora, ecco alcuni degli strumenti organizzativi di cui potresti servirti in cucina, e che, se usati in modo flessibile e adattandoli alle specifiche della tua quotidianità, possono migliorare di molto la qualità della vita e il rapporto con l’attività del cucinare.

  1. Menu settimanale: è uno strumento che ti permette di pianificare, giorno per giorno e pasto per pasto, cosa mangerai e di conseguenza cosa dovrai cucinare. Non va inteso come una legge scolpita nella pietra, ma come un timone flessibile che ti aiuterà a scaricare il peso di dover decidere all’ultimo, magari in preda alla fame. E, contrariamente a quanto molti pensano, non limita la creatività bensì la esalta, perché ti permette di variare molto di più che con la cucina last minute.
  2. Meal prep ovvero la preparazione dei pasti in anticipo. Esistono diverse modalità per farlo: c’è chi preferisce cucinare tutti i pasti della settimana in un’unica sessione, per esempio, ma questo metodo a mio parere può risultare ripetitivo e inoltre richiede di considerare alcuni aspetti legati alla conservazione dei cibi. Il mio consiglio è di cucinare in anticipo grandi quantità di legumi, cereali in chicco, verdure quando si ha del tempo a disposizione, e usarli poi per i pasti della settimana. L’avanzo potrà essere congelato in freezer per le settimane successive.
  3. Inventario del frigo, del freezer e della dispensa: è sufficiente un semplice elenco degli ingredienti che abbiamo a disposizione, da aggiornare con cadenza regolare
  4. Lista della spesa: va fatta a partire dal menu settimanale e dopo aver consultato l’inventario, in modo da comprare solo il necessario ed evitare sprechi (di cibo, di soldi e di tempo). Puoi scegliere se farla settimanalmente o con una cadenza diversa, a seconda delle esigenze e del tempo a tua disposizione.
  5. Time tracking, ovvero il tracciamento del tempo. Per farlo, puoi prendere un foglio di carta e disegnare una tabella: le righe saranno i giorni della settimana, le colonne invece tutte le attività che svolgi in cucina e per la cucina. Ogni giorno, per una settimana, segna quanti minuti dedichi a ciascuna e al termine di questo periodo saprai quali sono le attività più dispendiose in termini di tempo. Questo ti aiuterà a prendere consapevolezza di come trascorri il tempo in cucina e per la cucina, e ad assumere decisioni di conseguenza: sia sulla delega eventuale, sia sugli strumenti migliori.
  6. Mise en place, intesa non come apparecchiatura della tavola ma come creazione di una linea di lavoro per essere più veloci ed efficienti in cucina. Ne avevo parlato in questo articolo, sempre qui sul blog.

 

Se non hai familiarità con questi strumenti, e vorresti un aiuto a orientarti meglio, ricorda che un P.O. può aiutarti, con la sua consulenza, a sbrogliare dubbi e incertezze, e a rendere la vita meno faticosa. Anche in cucina!

 

Myriam Sabolla

Associata APOI senior n.163

 

www.thefoodsister.it

 


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