Spendere in modo sostenibile

Di sostenibilità abbiamo già trattato: sappiamo che cosa significa, come nasce dall’unione degli aspetti ambientale, sociale ed economico, e quanto è importante per l’organizzazione personale.

Solo ciò che rispetta ambiente, economia e società è sostenibile, ma ogni aspetto è fondamentale.

Il capitale economico e la sua sostenibilità

Ricorda: ciò che unisce economia e ambiente è realizzabile, invece ciò che unisce economia e società è equo.

Il capitale economico comprende tutto ciò che è prodotto dall’attività umana: oggetti, prodotti, tecnologia, servizi e prodotti immateriali – cioè intangibili ma fondamentali, come Internet e le prestazioni dei knowledge worker (“lavoratori della conoscenza”).

Qualsiasi prodotto ha un suo valore e un costo. Per capirne il valore, bisogna considerare l’intero processo: da dove vengono le risorse per produrlo? Con quali energie, tecnologie e conoscenze è stato prodotto? Quale sarà il suo costo dopo l’acquisto? Pensaci, quando vuoi acquistare qualcosa, e chiediti che cosa significa quel prezzo: capirai se è equo e corretto.

Lo stesso vale per i servizi, le idee e i progetti, anche se è più difficile da comprendere (come ha spiegato Chiara Pignolo nel suo articolo sul valore economico delle consulenze in remoto e degli interventi a domicilio di organizzazione personale).

È una riflessione importante, con cui i professional organizer si confrontano ogni giorno. Se desideri uno stile di vita in linea col principio less is more (traducibile in italiano con “meno è di più”), i P.O. ti aiutano a dare il giusto valore ai tuoi oggetti: molto più alle cose utili dal punto di vista pratico ed emozionale (da tenere) che alle cianfrusaglie (da evitare). Perciò se vuoi dare valore a ciò che ti circonda, fai scelte eque e realizzabili: limita oggetti e prodotti immateriali inutili e di scarso valore, investi in beni e servizi realmente validi per te, equi e magari sostenibili.

Me li posso permettere?

L’altro lato della sostenibilità economica è la tua. In poche parole, la tua sostenibilità dipende dal tuo bilancio economico e dal conto delle entrate e delle uscite: non solo se sono in equilibrio tra di loro, ma anche se ti hanno permesso di metter da parte delle risorse (economiche).

Per aiutarti, i professionisti dell’organizzazione lavorano con te su tre punti chiave: consapevolezza, tipologie di spesa e progetto d’accumulo.

  • Consapevolezza. Per prima cosa devi essere consapevole delle tue spese. L’unico modo per farlo, è tenerne traccia: puoi usare un’applicazione (come Toshl, Moneyfy, Wallet), un foglio Excel oppure il Kakebo, il famoso libro dei conti giapponese, o semplicemente carta e penna. L’importante è registrare tutte le spese.
  • Tipologie di spesa. È utile dividere le spese in tipologie (per esempio casa, ufficio, personali) ed è importante distinguere quelle variabili da quelle fisse. Tieni d’occhio le spese fisse: le riconosci perché si ripetono ogni anno, come le assicurazioni, le rate del mutuo, gli abbonamenti e perché sono le più consistenti. Invece di considerarle di volta in volta (e rischiare un sussulto), fallo a livello annuale e dividile per i dodici mesi, ti sembreranno più gestibili.
  • Progetto di accumulo. Hai mai pensato di mettere da parte, mese per mese, un gruzzoletto? Fissa un obiettivo di guadagno e un tempo per raggiungerlo. Inizia con una piccola somma e mettila fisicamente da parte, un giorno dopo l’altro. Crea un’abitudine e non interromperla: la soddisfazione a fine percorso sarà immensa!

Con la consapevolezza di quanto guadagni, di quanto spendi in modo fisso e variabile e di quanto stai mettendo da parte poco alla volta, puoi rispondere alla domanda: “Me lo posso permettere?” Poi sarà sufficiente spendere in modo sostenibile.

 

di Selina Angelini e Alessandra Noseda

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