L’organizzazione personale favorisce la sostenibilità sociale

 

In questo articolo desidero coinvolgerti in una riflessione che riguarda i concetti di sostenibilità sociale, qualità di vita e organizzazione personale, mostrandoti in che modo gli strumenti organizzativi rappresentino il filo sottile che li unisce.

 

Sostenibilità sociale

Partiamo da alcune definizioni importanti.

  • La sostenibilità sociale è “lo sviluppo che soddisfa le necessità del presente, senza compromettere la capacità delle prossime generazioni di fare lo stesso.”

(UE, Commissione Brutland, 1987)

  • “La sostenibilità sociale è quella capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere. All’interno di un sistema territoriale, per sostenibilità sociale si intende la capacità dei soggetti di intervenire insieme, efficacemente, in base a una stessa concezione del progetto, incoraggiata da una concertazione fra i vari livelli istituzionali. La sostenibilità sociale, insomma, include l’equità, l’empowerment, l’accessibilità, la partecipazione e l’identità culturale.”

(M. A. Khan, Sustainable Development: The Key Concepts, Issues and Implications in Sustainable Development, V.3 n.2, 1995)

Un sistema diventa sostenibile quando si educano le generazioni presenti e future a mantenerlo nel tempo, e ciò accade perché il livello raggiunto fa parte ormai della cultura, del modo di pensare, di agire e di vivere.

Per garantire condizioni di benessere umano equamente distribuite, la sostenibilità sociale prevede azioni efficaci, concrete, comprensibili e vantaggiose che partano “dal basso”: comportamenti, abitudini e azioni quotidiane insegnate a tutte le persone, che contribuiscono a correggere gli squilibri e a guidare il processo di miglioramento della qualità della vita.

Quindi le parole chiave della sostenibilità sociale sono: educare, soddisfare bisogni, cambiare.

 

Qualità di vita

Un’espressione cui ogni persona assegna una precisa valenza, in base alle proprie origini sociali, esperienze, opinioni, allo status sociale, al lavoro, ai sogni… Eppure mi sento di trovare un denominatore comune attingendo agli studi dello psicologo statunitense Abraham Maslow, noto per la sua piramide dei bisogni. Secondo Maslow il livello di qualità della vita migliora man mano che si passa dalla soddisfazione dei bisogni primari (collegati alla sopravvivenza fisica e alla sicurezza) a quella dei bisogni sociali e del (di tipo più immateriali). Solo cosi si pongono le condizioni per stimolare nella coscienza delle persone un percorso di consapevolezza, per dare senso e direzione alla vita (in effetti chi ha problemi per sfamare la famiglia o per trovare una dimora stabile, difficilmente si pone domande più spirituali).

Oggi la maggior parte delle persone ha la fortuna di soddisfare i bisogni primari, ma non è invece immediata e semplice la soddisfazione dei bisogni più immateriali collegati a sentimenti di amore, stima, appartenenza, spiritualità… Per quale motivo? Perché per soddisfare bisogni immateriali serve la capacità di adattarsi al cambiamento, di accrescere la consapevolezza e la possibilità di fare esperienze.

Come si fa nella pratica quotidiana, presi da mille attività richieste dalla gestione della casa e della famiglia, dal tempo che non basta mai, dagli impegni e dallo stress del lavoro, a mettere in campo le azioni giuste per raggiungere questo risultato? La soluzione è ormai vicina.

Perciò le parole chiave della qualità di vita sono: vivere o sopravvivere, fare esperienze, disporre di risorse.

 

Organizzazione

L’organizzazione personale si può definire come l’insieme di tutti gli strumenti e le risorse personali, materiali e immateriali, necessarie per dare una struttura organica e funzionale al contesto di vita familiare, professionale e sociale, allo spazio abitativo e lavorativo, con lo scopo di raggiungere un determinato obiettivo, risultato e progetto, che accresca il processo di consapevolezza e benessere della persona.

L’organizzazione è sia la “cassetta degli attrezzi” sia il processo per educare e promuovere strategie e tecniche che supportino le persone a liberare e a sfruttare al meglio le loro risorse per stare bene. L’organizzazione efficace del tempo, dello stile di vita e dello spazio fornisce metodi e soluzioni che contribuiscono a guadagnare altro tempo, a risparmiare denaro e a vivere relazioni appaganti: tre aspetti fondamentali per sperimentare proprio quelle esperienze atte a soddisfare i bisogni superiori della Piramide di Maslow.

Dunque le parole chiave dell’organizzazione personale sono: tempo, denaro, relazioni.

 

Uniamo i puntini

Un sistema sostenibile deve riuscire a soddisfare i bisogni primari, sociali e del delle persone, per migliorare la qualità della vita. Per fare questo occorrono risorse preziose quali tempo, denaro e una rete di relazioni sincere. Le soluzioni e gli strumenti organizzativi facilitano le persone a disporre in modo efficace di queste risorse. L’organizzazione è di supporto alla sostenibilità sociale.

 

Psicologia dello spazio

L’organizzazione personale rientra, assieme al decluttering, nell’ambito della Psicologia dello Spazio, disciplina secondo la quale gli schemi mentali ed emozionali della persona si riflettono in modo analogo nella gestione concreta del tempo, degli oggetti e dello spazio abitativo o lavorativo. Per questo è possibile favorire il cambiamento e una crescita personale delle persone attraverso un’azione tangibile sullo spazio con azioni di rimozione del superfluo e di organizzazione.

Il decluttering lavora a livello emozionale, superando le resistenze psico-emotive (come ansia e preoccupazione per il futuro, paura del cambiamento, blocchi del passato) collegate agli oggetti che non riesci a rimuovere perché “non si sa mai”, “può sempre servire”, “è un ricordo”, “nel mio disordine trovo tutto”…

L’organizzazione lavora a livello mentale-cognitivo, aiutandoti a generare nuove connessioni neuronali (le sinapsi), a creare facilmente mappe mentali e a sviluppare il pensiero laterale richiesto da una forma mentis rivolta alla soluzione. Le capacità di programmazione e organizzazione sono sviluppate in un’area del cervello nota come corteccia prefrontale. L’azione pratica di suddividere, fare liste, raggruppare oggetti (agendo sullo spazio e sugli arredi) e attività (usando l’agenda) permette di sviluppare quest’area.

 

Decluttering e dimagrimento

Un altro ambito di intervento dell’organizzazione personale è legato ai percorsi di dimagrimento, poiché gli schemi mentali ed emozionali che si propongono al corpo attraverso il cibo, accumulando peso, sono analoghi a quelli che si propongono alla casa attraverso gli oggetti, accumulando stanze e arredi.

Rimuovere gli oggetti superflui stipati negli armadi, dispense e librerie appare un’attività banale, in realtà richiede le capacità di compiere delle scelte (prendere decisioni), assegnare valore a cose, persone, situazioni e passare all’azione con fiducia. Attitudini richieste da qualsiasi percorso di sviluppo personale, e soprattutto di dimagrimento.

 

In conclusione, l’organizzazione personale favorisce la sostenibilità sociale ed eleva la qualità di vita con azioni efficaci e concrete che ognuno di noi può mettere in pratica.

L’organizzazione non rende perfetti, rende felici e offre a tutti le stesse possibilità.

 

Silvia Ruffilli

www.silviaruffilli.com

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