Decluttering o conservazione, è questo il dilemma

Un mio caro amico geologo passa le sue giornate di lavoro perforando il terreno e prelevando porzioni di sottosuolo: i campioni di roccia hanno una forma cilindrica e sono detti “carote”. Sin da quando studiavo scienze a scuola, ero affascinata dall’idea che in un un unico cilindro si potessero riassumere millenni di storia della Terra!

Se idealmente facessimo un “carotaggio” nelle nostre case, cosa scopriremmo? Potremmo ritrovare una scatola con tutte le ricette di famiglia (quelle sacre, tramandate di generazione in generazione, che non smettono mai di ingolosire gli ospiti). Un abito della mamma o del papà, proprio di quando avevano la nostra età, conservato con cura perché all’epoca le grandi catene di abbigliamento non esistevano ancora e i vestiti erano fatti in sartoria. Forse ritroveremmo i nostri quaderni delle elementari, con i primi tentativi di scrivere l’alfabeto, o magari quel tema sulle amicizie del cuore. Per non parlare dei diari e degli oggetti conservati nel tempo, che ci ricordano ancora oggi un momento speciale: il primo amore, la prima medaglia vinta gareggiando nel nostro sport preferito. Quanti ricordi…

Alcune case nascondono tesori molto speciali. Che dire della collezione di mia zia, appassionata lettrice, che da oltre trent’anni raccoglie le prime edizioni dei libri che le sono più cari? Ha investito una fortuna per acquistare quelli più rari e quelli più antichi. La sua biblioteca è un sacrario e ha un grande valore economico, oltre che affettivo. Certo, bisogna saper riconoscere la preziosità di questo tesoro: ricordo di averla sentita discutere animatamente col marito, per il quale tutta quella “carta” doveva essere buttata per far spazio alle “cose utili”: questione di punti di vista!

Mio cugino invece è un musicista e per molti anni ha collaborato con le più importanti orchestre a livello nazionale e internazionale: ha accumulato un numero impressionante di spartiti e li ha organizzati metodicamente, tanto che il suo archivio personale occupa oramai una stanza intera della sua casa. Ci sono anche le foto scattate coi suoi colleghi e con i grandi maestri, alcune sono autografate con dedica: delle vere chicche! Poi ci sono i suoi appunti di lavoro, chissà se tra le righe si trova qualche tecnica segreta che ha usato per risolvere i passaggi più difficili.

Nella vita, purtroppo, ci sono anche momenti molto tristi, come quando sono venuti a mancare i nonni. È stato necessario rimettere in ordine la loro casa e lasciarla libera per i nuovi inquilini. C’erano le lettere che si scambiavano quando erano fidanzati, c’erano scatole di foto, c’erano i servizi di porcellana di Limoges per “quando vengono gli ospiti”, le tele e i pizzi del corredo come si usava una volta. C’erano i mobili di inizio novecento: anche un secretaire della bis-bis-nonna e la vecchia radio degli anni Trenta, lucidata e gelosamente custodita nel tempo. In soffitta abbiamo anche trovato dei quadri, che un pittore locale – poi diventato famoso – aveva regalato ai nonni in cambio di un vecchio favore ricevuto. Una casa museo: il museo della nostra famiglia.

I fatti e le persone citati siamo noi, sono i genitori, gli zii, i nonni, i cugini, gli amici di tutti noi: sono casi che raccontano di altri casi, sono situazioni comuni a tutti coloro che vivono la propria casa e la riempiono di cose che hanno un valore. Allora come mettere ordine nei propri spazi senza intaccare il valore delle cose, dei ricordi, della storia della propria famiglia? Questo valore è solo personale, o è collettivo? Come riconoscere oggetti preziosi di interesse collezionistico se non abbiamo un’esperienza diretta? Come decidere se buttare o conservare? Decluttering o conservazione, è questo il dilemma!

Come in tutti gli ambiti di vita e di lavoro, esistono dei professionisti che possono dare un grande aiuto: effettuando un’analisi, avvalendosi di una rete di contatti nei diversi settori, proponendo soluzioni e supportando il cliente con consulenze e interventi diretti. Questi professionisti si chiamano archivisti, storici dell’arte, antiquari, esperti valutatori e, ovviamente, professional organizer.

 

 

Anna Scudellari

Heritage curator e senior professional organizer
www.zamipo.it

 

 

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