Bullet journal: tornare a scrivere a mano

Perché pianificare

Se hai avuto difficoltà a gestire i tempi e le scadenze di un progetto, se continui a dimenticare delle ricorrenze o delle informazioni importanti o se spesso ti capita di ridurti a fare le cose all’ultimo momento, quello che ti serve è rivedere il modo in cui pianifichi la tua quotidianità. Oppure, cominciare a farlo.

Il cervello non è fatto per archiviare le informazioni e non è quindi in grado di attribuire loro un valore organizzandole per priorità; perciò, se continui a sforzarti di tenere tutto a mente, rischi di vivere con la perenne ansia di dimenticare qualcosa e di non riuscire a concentrarti sul tuo presente.

Eccesso di informazioni

L’epoca che stiamo vivendo è caratterizzata da una produzione spropositata di informazioni e dalla loro estrema accessibilità; se pensiamo poi all’uso che facciamo di smartphone e altri dispositivi, non c’è quasi mai un momento o un luogo in cui non siamo connessi. Il rischio di questa eccessiva esposizione all’informazione è però quello di non approfondire la qualità e il valore di quello che riceviamo e, di conseguenza, di riempire la testa di tanti contenuti, ma di tipo superficiale.

Diventa quindi particolarmente importante permettere al cervello di svolgere la sua funzione di elaboratore e creatore di idee, liberandolo dal carico di nozioni e scegliendo di delegare questo compito a uno strumento di pianificazione.

Gli strumenti e i metodi di pianificazione sono diversi e spaziano da quelli digitali, quali software e app, a quelli tradizionali, come calendario e agenda cartacei; la scelta dipende dalle tue esigenze e dalla tua personalità.

Il metodo bullet journal

Un po’ come successe con il movimento degli Art and Craft, nato in Inghilterra come reazione all’eccessiva industrializzazione della fine del XIX secolo, stiamo vivendo un momento di ritorno all’artigianalità e, soprattutto negli ultimi anni, alla scrittura a mano a scopo sia puramente estetico e decorativo (sono molto diffusi i corsi e i manuali di calligrafia), che funzionale, con l’aumento della disponibilità di articoli di cancelleria tradizionale e, soprattutto, di strumenti di pianificazione cartacei quali taccuini, agende, planner da scrivania.

Il metodo di pianificazione che vede nel recupero della scrittura a mano il suo stesso significato e che sta diventando sempre più conosciuto e utilizzato è quello del bullet journal. Il suo inventore, Ryder Carrol, lo ha sviluppato partendo dalla propria esigenza di trovare un metodo di pianificazione che fosse completamente personalizzabile e che gli permettesse di tenere sotto controllo la sua vita al suo ritmo.

Il metodo bullet journal, letteralmente diario a elenchi puntati, è definito dal sito ufficiale “il metodo analogico per l’era digitale”. Di fatto è un sistema di trascrizione di note, appuntamenti e cose da fare (un’agenda, un insieme di to do list, un diario), che prevede una compilazione quotidiana e completamente personalizzata con il solo utilizzo di un semplice taccuino cartaceo e di una penna.

La compilazione avviene per mezzo di note brevi e concise caratterizzate da simboli, e la stessa cosa vale per gli aggiornamenti (“completato”, “rimandato”, ecc.). La costruzione di giorni e calendario è progressiva, in modo da rendere lo strumento sempre corrispondente alle esigenze di chi lo compila.

Perché scrivere a mano

Il bullet journal rientra quindi nel movimento di ritorno alla scrittura a mano e la sua completa versatilità lo rende adatto a chiunque. Ma qual è il vantaggio di un metodo che ci riporta a una compilazione tradizionale, più lenta e scomoda rispetto ad app e software?

È molto semplice: prenderti del tempo ogni giorno per elaborare e aggiornare il bullet journal ti induce a staccarti dal continuo bombardamento di informazioni, ti costringe a sconnetterti anche solo per un attimo dal mondo digitale e ti aiuta a concentrarti sulla tua quotidianità.

È un po’ come quando si prendono appunti durante le lezioni: trascrivere le nozioni contribuisce a renderle concrete e la sintesi che è necessario fare personalizza l’informazione, che di conseguenza è più facile da assimilare. Allo stesso modo, pianificare la tua vita con carta e penna ti induce a concentrarti su quello che scrivi e ti responsabilizza.

Uno strumento che cambia con te

Gli strumenti classici di pianificazione (agende, calendari, ecc.), così come le app o i programmi di software, sono strutturati in modo da vincolare chi li compila, che si deve quindi adattare. Invece il bullet journal, che permette di scrivere compilando man mano le varie sezioni di interesse, rappresenta uno strumento di pianificazione che cresce e cambia con te.

Inoltre il fatto di annotare tutto su un unico supporto, anche ciò che a volte rimane su blocchetti di to do list, può stimolare le associazioni di idee e favorire la soluzione di qualche problema.

In ogni caso sconnetterti, anche solo per pochi minuti ogni giorno, può aiutarti a ritrovare il focus sulla tua quotidianità e a viverla quindi al meglio.

Se vuoi approfondire, puoi leggere il libro di Ryder Carrol Il metodo Bullet Journal. Tieni traccia del passato, ordina il presente, progetta il futuro, pubblicato in italiano da Mondadori.

Silvia Trinca

 

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