Una sinergia di intenti e di azioni
Le socie fondatrici raccontano la nascita di APOI
Per il dietro le quinte dell’Associazione oggi abbiamo un’intervista davvero speciale: a dieci anni dalla sua nascita le socie fondatrici ci raccontano quali sono stati i primi passi di APOI. Un lavoro da subito intenso e professionale che si accompagna a una storia di amicizia e stima.
Da P.O. lo sappiamo, le basi sono importanti quanto la pianificazione, ma non possiamo che non ringraziare una volta in più Irene Novello, Sabrina Toscani e Silva Bucci per l’enorme lavoro e l’intensa dedizione che hanno generosamente regalato ad APOI.
E ora, a tutti, godetevi questo racconto che inizia un bel po’ di tempo fa…
Come e quando è nata l’idea di fondare APOI?
Irene Novello – Quando ho scoperto questa professione era il 2009, e sapere che negli Stati Uniti fosse stata addirittura fondata un’associazione nel 1986, mi aveva entusiasmata: il P.O. doveva arrivare anche in Italia. All’epoca lavoravo in un altro settore, ma avevo creato un mio sito con le mie scarse capacità informatiche, dicevo a tutti che facevo la professional organizer e cercavo in rete altre persone in Italia che lo fossero. Con sorpresa un giorno di maggio 2013 mi arriva una mail da Sabrina dal tono: “ciao sono Sabrina, sono anch’io una P.O., ti va se facciamo due chiacchiere?” Fantastico! Dopo qualche giorno, ci siamo sentite su Skype e abbiamo parlato per due ore abbondanti di moltissime cose ma soprattutto concordavamo su quanto questa professione fosse necessaria e fosse importante portarla in Italia. Tra i vari deliri di quelle due ore, ricordo che le dissi: “Il professional organizing deve diventare accessibile a tutti, come una prestazione sanitaria”. Ovviamente lei si è fatta una sonora risata; va bene delirio, ma questo è estremo. Effettivamente non ci siamo ancora arrivati, ma vi assicuro che questo obiettivo è per me sempre in lista.
Abbiamo continuato a scambiarci e-mail e telefonate fino a luglio, quando ci siamo incontrate a Ravenna. Lei nel frattempo aveva conosciuto Silva, Chiara e i commercialisti (NDR Lo studio Garattoni e Vaccariello ha da sempre accompagnato l’attività di APOI, vedi il sito di APOI nella sezione partner), e lì abbiamo deciso che avremmo fondato un’associazione. Non sapevamo ancora della legge 4/2013 e di quanto fossimo nel momento giusto. Da quel momento all’8 settembre è stato tutto un fermento, e quando ci siamo incontrate a casa di Silva è stato bellissimo: ci siamo piaciute subito, sembrava che ci conoscessimo da sempre, e abbiamo da subito lavorato molto bene insieme. Riguardare la mail di Silva dopo la riunione mi fa una enorme tenerezza: abbiamo creato APOI in pochissimo tempo, impegnandoci su un argomento che nessuna di noi conosceva e prendendo un numero enorme di decisioni in pochissimo tempo. Il 16 ottobre APOI è stata registrata all’Agenzia delle Entrate. Yuppi!
Come e dove ci siamo trovate e come abbiamo lavorato dall’inizio?
Silva Bucci – All’inizio del nostro percorso, il destino ci ha unito attraverso Sabrina che ha giocato un ruolo fondamentale nel farci incontrare. Nel marzo del 2013, io stavo già compiendo i primi passi come Professional Organizer da sola e seguivo un corso per diventare libera professionista. Durante questo corso, uno dei docenti, dopo aver esaminato il mio project work, ha organizzato un incontro con Sabrina.
È stato un incontro fatale, Sabrina e io ci siamo piaciute subito e abbiamo iniziato a confrontarci, per poi collaborare intensamente sul progetto Professional Organizing e, successivamente, sulla fondazione di APOI. La scintilla tra Sabrina e Irene è scoccata a inizio estate dello stesso anno, quando si sono incontrate in un bar e hanno iniziato a sognare insieme sul futuro della Professione in Italia. A settembre ci siamo viste per la prima volta tutte dal vivo a Faenza a casa mia e quell’8 settembre del 2013 abbiamo messo nero su bianco le basi dell’Associazione.
Inizialmente, lavoravamo principalmente online, conducendo riunioni intense in cui fiorivano mille idee. La bellezza di questa fase era che, oltre alle idee, si concretizzavano anche azioni tangibili. Dividevamo i compiti in base alle nostre conoscenze e competenze, creando così una sinergia efficace.
Tra noi c’era anche Chiara Battaglioni, che scherzosamente definisce sé stessa una “job shadow” di Sabrina, visto che la seguiva ovunque come un’ombra. Quando abbiamo iniziato a collaborare, il nostro lavoro era intriso di riunioni proficue, dove non mancavano mai sorrisi, affetto, professionalità, risultati tangibili e soddisfazioni palpabili. Quel che sembrava un sogno all’inizio è diventato una realtà concreta, grazie alla convinzione e alla passione di queste visionarie nel plasmare il futuro della nostra Professione.
Quali sono state le difficoltà e le opportunità che abbiamo affrontato?
Sabrina Toscani – I primi mesi e anni sono stati costellati da un infinto numero di temi da affrontare, tutti nuovi e tutti complessi. Innanzitutto partendo dell’idea stessa di fondare un’associazione perché abbiamo subito scoperto, grazie al contributo prezioso dei commercialisti dello Studio Garattoni e Vaccariello che ancor oggi ci guidano nel nostro percorso, dell’esistenza di una nuova legge che faceva al caso nostro. La legge 4/2013 infatti era recentissima e questo rendeva difficile anche per le istituzioni avere risposte certe e univoche relativamente ai requisiti a cui rispondere e agli obblighi a cui adeguarsi. L’intero percorso è durato più di due anni e siamo riusciti con successo a rientrare nelle associazioni che rilasciano attestato di qualità.
Una delle altre grandi difficoltà è insita nella nostra professione: in quegli anni infatti non esistevano professional organizer in Italia, ed essendo stati i primi, dovevamo riuscire a dare delle linee guida valide e autorevoli, quindi dare un indirizzo pur non avendo uno storico. L’organizzazione, la struttura, le attività, la comunicazione, sia dell’Associazione che della Professione stessa, hanno gravato sui soci fondatori per parecchi anni, ma nel tempo la partecipazione si è estesa a molti altri professional organizer che con competenza e passione hanno dato, e stanno dando, una grande energia alla vita dell’Associazione e un forte impulso alla crescita della professione.
Cosa ti aspetti o auguri per il futuro dell’Associazione?
Irene Novello – Credo che con la qualifica, al termine di questi dieci anni, abbiamo messo un altro mattone alle fondamenta dell’Associazione. Da giugno 2024 non sarò più nel consiglio direttivo, ma credo che APOI sia ormai in grado di camminare con le sue gambe. Le auguro di crescere e di continuare ad essere il punto di riferimento della Professione. Spero anche che gli associati le vogliano bene e se ne prendano cura, mettendo sempre al centro il bene della professione. POI cresce se i suoi associati crescono, sia numericamente che qualitativamente, e i presupposti ci sono tutti.
C’è qualcosa che vuoi comunicare ai membri dell’Associazione?
Silva Bucci – Guardando al futuro, mi auguro che ogni membro possa portare nuove idee, prospettive e iniziative. La forza di un’associazione risiede nella diversità delle sue menti creative, e sono convinta che ognuno dei membri abbia qualcosa di unico da offrire. Invito ciascun associato a condividere le proprie idee e a contribuire al continuo successo e sviluppo della nostra Professione.
Lavorando insieme, possiamo rendere questa Professione ancora più riconosciuta e utile per tutti. Siamo una comunità forte e solidale, e sono certa che insieme possiamo continuare a realizzare cose straordinarie.
Grazie a tutti per il vostro impegno e la vostra passione. Avanti insieme verso nuove sfide e successi!
Cosa vorresti invece dire a chi desidera associarsi?
Sabrina Toscani – A chi si associa consiglio di farlo sia per prendere che per dare.
Può trovare all’interno dell’Associazione innumerevoli benefici e vantaggi, tra i quali l’aggiornamento professionale, le informazioni importanti per il settore, la possibilità di fare rete con i colleghi, l’occasione di crescere e diventare un professionista qualificato, l’opportunità di presentarsi in modo serio e autorevole al mercato, di garantire al cliente la serietà e la professionalità che derivano dall’appartenere a un’associazione professionale.
D’altra parte dovrebbe restituire anche qualcosa promuovendo l’Associazione stessa, comunicando con orgoglio il fatto di farne parte, contribuendo alla vita dell’Associazione, proponendosi per seguire uno o più progetti associativi, candidandosi alle cariche sociali. Insomma dovrebbe essere consapevole del fatto che lei/lui, come tutti i membri, può dare un forte contributo alla crescita dell’Associazione e quindi della Professione.
Silva Bucci Associata n. 9
Irene Novello Associata n.3
Sabrina Toscani Associata n.7
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