Sai che c’è chi ascolta il lavoro del Cd? Irene e Sara raccontano il loro compito in APOI.

Una breve presentazione personale

Ciao colleghe e colleghi,
siamo Irene Gabellone e Sara Cecchetti due socie di APOI, compagne di lavoro oggi, ma in un certo senso compagne da sempre, come se avessimo vissuto la stessa realtà. Entrambe abbiamo percorso strade diverse per poi renderci conto che l’organizzazione, la semplicità e la libertà sono valori che desideriamo entrambe essere alla base di un lavoro cucito su misura per noi.

Forse eravamo destinate e conoscerci… Dopotutto, una di noi, Irene, viene dalla patria dello spritz e l’altra, Sara, da quella degli aperitivi: il nostro incontro non poteva tardare ancora a lungo!

 

La tua storia in APOI

Irene – In tutte le esperienze di vita e di lavoro che ho affrontato fino a ora ho cercato di capire cosa mi rendesse effettivamente felice e soddisfatta. Ci sono senza dubbio più risposte a questo quesito, tra le più importanti c’è l’organizzazione.

Dopo alcune ricerche ho scoperto l’esistenza del professional organizing, dei P.O. e di conseguenza di APOI. Subito dopo aver frequentato il corso base e il corso avanzato di Organizzare Italia sono diventata socia di APOI.

Lo vedevo all’epoca, e lo ritengo tutt’ora, un passo inevitabile in una carriera come questa: una libera professione può farti sentire la solitudine e lo smarrimento nei momenti di difficoltà, al contrario con APOI è possibile confrontarsi sui propri dubbi e condividere le gioie di questo lavoro, oltre che aggiornarsi costantemente grazie ai numerosi webinar che l’Associazione offre ogni anno.

Sara – Sono diventata P.O. nel 2019 mentre ero ancora dipendente e non potevo dedicarmi a questa professione con tutte le mie energie. L’iscrizione ad APOI mi è sempre sembrata scontata perché fare rete, aggiornarsi, incontrarsi tra professionisti del settore è fondamentale per continuare a crescere come persona, ma anche nel proprio lavoro. Nonostante questo, mi sono iscritta ad APOI solo nel 2022, quando ho lasciato il mio lavoro dipendente per diventare libera professionista e poter essere anche parte attiva dell’Associazione.

 

Cosa ti ha spinto ad assumere l’attuale incarico?

Irene – Una volta iscritta ad APOI non vedevo l’ora di contribuire attivamente nell’Associazione, ma all’inizio non sapevo bene dove inserirmi. Volevo capire un po’ le dinamiche esistenti, essendo questa la mia prima esperienza in una realtà associativa. Essere uditrice del Consiglio direttivo mi è sembrata la scelta più adatta a questo scopo: oltre a essere un’esperienza estremamente interessante e privilegiata (abbiamo infatti la possibilità di assistere a delle riunioni a cui nessun altro ha accesso, se non i membri del Consiglio stesso), questo ruolo si è rivelato particolarmente stimolante e divertente!

Sara – Sono sempre stata una persona curiosa e incapace di accontentarsi di vivere passivamente le cose. Ho sempre amato sapere come funzionano le cose, come si prendono le decisioni, su quali basi ci si confronta e, non avendo mai fatto parte di un’associazione, ho pensato che il ruolo di uditrice nel Consiglio direttivo potesse essere la cosa giusta per capire tutto questo.

 

Cosa comporta tale ruolo?

Sara e Irene – Essere uditrice nelle riunioni del Consiglio direttivo comporta essere presenti agli incontri online che avvengono circa una volta al mese e porre attenzione a ciò che viene detto, ai processi che vengono applicati, e ai confronti che si creano.
Il ruolo prevede solo l’ascolto delle riunioni senza che ci sia una partecipazione attiva, ma in APOI crediamo che ogni persona sia importante e che un parere in più sia un valore aggiunto, quindi la nostra opinione è sempre ben accetta.

 

Cosa ti aspetti o auguri per il futuro dell’associazione?

Sara e Irene – II professional organizing è un ambito di lavoro sempre più presente e conosciuto in Italia e in futuro ci aspettiamo che l’Associazione stia al passo con le necessità dei professionisti di questo campo e delle persone che hanno bisogno delle nostre consulenze. Siamo certe che questo accadrà, proprio come è successo negli ultimi 10 anni di storia di APOI.

 

C’è qualcosa che vuoi comunicare ai membri dell’associazione?

Sara – Mi piacerebbe dire ai colleghi che fanno parte di APOI e che magari sono un po’ più silenti di non avere timore di mettersi in gioco e partecipare attivamente all’Associazione. Ci sono tanti ruoli che si possono ricoprire e tutti permettono di conoscere persone nuove, confrontarsi e migliorarsi. Più siamo, più cose possiamo fare!

Cosa vorresti invece dire a chi desidera associarsi?

Irene – Se stai valutando se iscriverti o meno ad APOI, fallo. Avrai l’opportunità di entrare in contatto con persone tutte diverse ma con le quali potrai condividere una storia, una scelta: quella di essere Professional Organizer.
Non tardare, ti aspettiamo!

 

Irene Gabellone

Sara Cecchetti

 


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