Perchè la vita è diventata così complicata?

Probabilmente, le nostre nonne non avrebbero avuto bisogno di un professional organizer.

Le loro vite scorrevano in maniera molto più semplice rispetto alle nostre.

Portavano avanti le loro abitudini e le loro usanze dalla gioventù alla vecchiaia e la loro quotidianità era scossa soltanto da grandi eventi quali un lutto, una nascita o un matrimonio, in cui avevano comunque tutto il sostegno di una famiglia unita accanto.

Cosa è cambiato da allora? Cosa è successo in questi pochi decenni che ha reso le nostre vite così complicate?

I motivi sono molteplici:

  • è cambiata la struttura della famiglia. Fino al secolo scorso, generalmente l’uomo lavorava fuori casa, mentre la donna si occupava delle faccende domestiche. Sicuramente poteva non essere gratificante per la moglie, ma al tempo stesso i ruoli erano chiari: tutti sapevano chi faceva cosa. Ora che anche molte donne lavorano, non c’è più tutta questa chiarezza riguardo ai lavori domestici e ciò può creare incomprensioni e malumori;
  • sono aumentate le fonti di distrazione. Come 70 anni fa, le nostre giornate durano 24 ore, ma la grande differenza sta nel fatto che ora sembrano non bastarci più. Sono aumentati gli impegni, certo, ma sicuramente si è anche innalzato il livello delle fonti di distrazione che ci fanno perdere minuti preziosi ogni giorno: internet, Facebook, WhatsApp, videogiochi, ecc. sono i “ladri di tempo” della società attuale;
  • ogni giorno siamo chiamati a prendere innumerevoli decisioni. Negli ultimi decenni abbiamo apprezzato la possibilità di scelta come una vera e propria occasione di libertà. Al tempo stesso però, il dover fare continuamente scelte consuma il nostro tempo e le nostre energie. Che si tratti di un detersivo da acquistare o di una vacanza da prenotare, siamo costretti a soppesare pro e contro e qualunque sia la decisione finale ci rimane in testa quel piccolo dubbio se non avremmo fatto meglio a optare per l’alternativa.
  • siamo continuamente circondati da modelli da imitare. Le ragazzine ammirano le top model che trovano sulle riviste, i ragazzi invidiano gli uomini muscolosi e di successo che vedono in TV. Allora corriamo ad acquistare montagne di make-up che non utilizzeremo mai, ci iscriviamo a palestre anche se non ne abbiamo voglia, e non riusciamo ad accontentarci più di un reddito dignitoso e perfettamente nella media. Tutto ciò è causa di stress e di accumulo di oggetti ed attività inutili;
  • l’avvento della pubblicità (soprattutto quella televisiva) ha creato in noi bisogni che prima non avevamo. Cento anni fa bastava possedere il necessario per vivere felici. Ora, siamo invece abituati a pensare che per essere felici dobbiamo soddisfare ogni nostro desiderio. Si tratta tuttavia di una felicità illusoria, che il più delle volte termina nel momento in cui arriviamo a casa con il nostro nuovo acquisto e ci rendiamo conto che dobbiamo trovargli un posto, pulirlo, prendercene cura e forse non ci è poi così utile come pensavamo;
  • siamo sovraccarichi di informazioni. Ogni giorno veniamo bombardati da informazioni di ogni genere da parte di televisione, radio, internet, ecc. Perdiamo tempo nello sforzo di leggere, comprendere, giudicare e valutare cosa ci sia necessario e cosa no. Riempiamo le nostre caselle email di newsletter ed i nostri pc di contenuti da leggere “più avanti”, “quando avrò tempo”, e ci troviamo a fronteggiare una mole di informazioni che non riusciamo più a gestire;
  • non possiamo mai riposare sugli allori. Dobbiamo continuamente tenerci aggiornati ed informati, perché la società muta ad altissima velocità. Le nostre nonne – per tornare all’esempio di prima – hanno sempre fatto la spesa allo stesso modo per 50 anni. Noi invece siamo passate dalle botteghe di paese (o di quartiere) a supermercati sempre più grandi, alla moneta nel carrello, alla tessera per la raccolta punti, a pesarci frutta e verdura da sole, al pagamento mediante bancomat con Pin, poi in modalità Contactless, alle casse self-service, fino alla spesa via internet con consegna a casa. E questi cambiamenti si hanno in quasi tutti gli ambiti della nostra quotidianità, sia personale che lavorativa. Appena impariamo qualcosa di nuovo, ne possiamo godere per poco, perché verrà presto rimpiazzato da una nuova tecnologia.

Viviamo in una società complessa ed avvertiamo sempre più il bisogno di semplificare e riorganizzare le nostre vite. Ci sono persone che riescono a percorrere questo cammino autonomamente, mentre altre hanno bisogno dell’aiuto di una figura professionale che cammini accanto a loro per un breve tragitto: l’importante è cominciare a fare il primo passo.

Linda Rossi
www.nuoveabitudini.com

 

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