P.O. e home stager, una combinazione possibile?

La prima volta in cui ho accostato le mie competenze di P.O. e home stager è stato un susseguirsi di pensieri naturali: lavoravo per un’agenzia immobiliare e quella mattina davanti a me erano seduti Davide e Anna che avevano bisogno di rendere la loro casa più appetibile per la vendita. Dopo il sopralluogo mi resi conto che, per essere preparata al meglio, la casa aveva bisogno di un decluttering massiccio e proposi alla coppia di aiutarli a impostare l’organizzazione del trasloco così da farli arrivare più sereni all’obiettivo della vendita.

 

Una breve introduzione: cos’è l’home staging?

Con home staging si intende letteralmente “messa in scena della casa” e possiamo definirlo come una tecnica di marketing applicata al settore immobiliare. Prese piede in America all’inizio degli anni ‘70 grazie a un’agente immobiliare di nome Barb Schwarz che intuì quanto la presentazione di un immobile curato, ordinato, ben arredato aumentasse le probabilità di successo di vendita nel brevissimo tempo. In poche parole prima di essere messa sul mercato la casa viene accuratamente preparata per spiccare in pubblicità e in fase di visita all’immobile. Con l’aiuto di precise tecniche di allestimento (pittura su pareti, decluttering – nel caso in cui fosse necessario – e molto altro), la figura professionale dell’home stager rappresenta un valido supporto per coloro che hanno compreso quanto presentare una casa al meglio si traduca in maggiori possibilità di attrarre la persona giusta nel minor tempo e con la soddisfazione di tutti.

 

P.O. in ambito domestico e home stager: obiettivi a confronto

Uno degli obiettivi principali di queste due figure professionali è fondamentalmente lo stesso: tirare fuori il potenziale della casa. I p.o. devono riuscire a tirare fuori il potenziale pratico e funzionale, gli home stager quello estetico ed emozionale.

Ciò non toglie che sia possibile mettere un po’ di organizzazione professionale negli allestimenti e, viceversa, un pizzico di home staging negli interventi di riordino. Ad esempio in moltissime case, soprattutto quelle abitate o ereditate, prima dell’allestimento è importantissimo alleggerire gli spazi tramite il decluttering e i p.o. possono dare il loro valido supporto affiancando emotivamente e fisicamente i clienti nel processo.

Al contempo la formazione in tema di arredamento, stile della casa e recupero creativo degli home stager riesce a donare quel tocco in più, anche esteticamente, durante un intervento di organizzazione degli ambienti.

In cosa differiscono? L’esigenza dei clienti: il lavoro dei P.O. ruota attorno a necessità, desideri ed esigenze dei committenti, che possono essere singole persone o un nucleo familiare, gli home stager dovranno progettare invece il proprio intervento per attirare un ampio pubblico, studiando il target di riferimento.

L’intervento dei P.O. in ambito domestico è volto a migliorare la qualità di vita di chi abita la casa in quel preciso momento, creando un sistema organizzativo che ruoti attorno a un bisogno concreto. Gli home stager rivolgono il proprio lavoro a chi la casa la abiterà, anticipando esigenze e desideri.

 

Un’esperienza nel concreto

Ma tornando a Davide e Anna, quali sono stati gli step seguiti nel concreto che hanno reso necessaria la fusione di queste due professioni?

Per prima cosa abbiamo valutato la fattibilità di preparare in anticipo gran parte del trasloco e poter dare alla casa un aspetto più leggero. Ho messo a disposizione il mio supporto per affrontare un decluttering che sarebbe stato fondamentale soprattutto per un nuovo inizio nella futura casa. Ho preparato per loro un elenco di quali oggetti e mobili avrebbero dovuto metter via per una migliore riuscita dell’allestimento. Naturalmente avevamo stabilito insieme delle scadenze e dei sopralluoghi per verificare lo stato di avanzamento del loro lavoro e se fosse sopraggiunto altro da dover valutare. Il giorno fissato per l’allestimento mi sono recata da loro con il mio team portando il materiale preventivamente selezionato e, con grande entusiasmo, abbiamo dato alla loro casa il tocco finale.

 

Richiedere l’intervento di professionisti per organizzare gli spazi della casa o per valorizzarla in fase di vendita rappresenta un gesto di cura verso se stessi nel primo caso e verso gli altri nel secondo.

Come abbiamo visto le due figure possono avere tratti in comune e trarre reciprocamente ispirazione, ma è giusto considerare sempre l’unicità di entrambe: dove interviene una potrà infatti intervenire l’altra al cambiare dell’esigenza specifica in un determinato momento della vita dei clienti.

 

Silvia Miccio

www.oltrelacasa.it


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