Il P.O. e la sua percezione negli anni di crescita di APOI

Quando è nata APOI, nell’ottobre del 2013, i P.O. italiani erano veramente pochi. Nel tempo l’associazione si è strutturata, è cresciuta in numero di associati e ha cominciato a offrire un’immagine di sé. Non si è più solo chiesta come essere, ma anche come essere percepita. E i professionisti iscritti all’associazione hanno cominciato, non soltanto a parlare dell’organizzazione come tema appassionante, fulcro e strumento della propria professione, ma anche a offrire soluzioni e a dare consigli sotto forma di risposte che fossero in grado di interpretare le richieste di clienti, lettori, appassionati, media, pubblico in generale.

Quando si esce da sé e si va verso l’esterno si comincia a comunicare. Si innesca un processo che può non interrompersi mai. Non si tratta di un pacco postale, ma di uno scambio continuo, di una connessione, di intesa e ascolto.

Negli anni APOI è cresciuta, ha messo in piedi eventi nazionali itineranti che hanno contribuito a far conoscere la presenza capillare sul territorio di questa figura professionale, consentendo di sperimentare l’organizzazione e avvicinare le persone all’organizzazione e i professional organizer alle persone. La comunicazione dell’evento nazionale e della Settimana dell’organizzazione, che è la manifestazione che va dal 21 al 27 marzo, ha contribuito a dare la misura di quanto fosse intraprendente l’associazione dei P.O. e quanto potesse essere strategica e impattante la figura del professional organizers per mille e uno motivi. Il racconto della Settimana dell’organizzazione che in questi sette anni ha avuto un format ben preciso, capace di avvicinare molto al tema dell’organizzazione proprio perché ampiamente organizzato e semplificato nella fruizione, ha avuto una vasta eco sui media e una larga attenzione tra il pubblico, tra destinatari dei servizi dell’organizzazione e futuri professional organizers.

Ma cosa ha convertito l’iniziale curiosità in attenzione crescente e costante in questi anni? Cosa ha reso l’organizzazione un tema sempre più popolare? E cosa può essere fatto senza perdere di vista l’obiettivo della crescita?

Innanzitutto è stato fondamentale impostare la comunicazione in una forma di racconto e di dialogo continuo, in cui di volta in volta sono stati approfonditi filoni tematici o sperimentati nuovi temi, da sviluppare, mantenendo costante l’accesso alle informazioni e ai contenuti organizzati e alimentando le relazioni e la visibilità.

È stato importante avere un atteggiamento di apertura e usare nella comunicazione e in ogni forma di espressione un linguaggio inclusivo, chiudersi verso se stessi corrisponde a diventare poco interessanti per gli altri. Se invece si coglie l’occasione per aprirsi e comunicare si ha la possibilità di raccontare quanto è importante ciò che si fa in Associazione, il valore della buona organizzazione, l’importanza di un comportamento etico e l’impatto che l’organizzazione personale ha sulla vita quotidiana.

È stato sempre chiaro in questi anni quanto fosse importante leggere con lucidità la realtà. L’Associazione riunisce professionisti che rispondono a bisogni ed esigenze precise, saper dare risposte è essenziale. I professional organizers di APOI hanno sempre cercato e continuato a fornire risposte.

È fondamentale non dare nulla per scontato. Anche se oggi l’associazione e la figura del P.O. hanno un buon posizionamento, è importante continuare ad alimentare curiosità e interesse senza interrompere il dialogo, lavorando in maniera creativa e comunicando in maniera lucida e costante la propria presenza.

Il fatto di aver lavorato con metodo e con strategia ha consentito, infatti, di avere risultati e raggiungere obiettivi di grande soddisfazione. La presenza di APOI e del P.O. sul mercato e la sua comunicazione costante ha consentito di costruire un’identità forte e una possibilità di dialogo importante, per cui anche testate e magazine rilevanti si sono occupati della nostra professione e Associazione. Questo ha favorito una conseguente domanda di organizzazione che ha poi reso il tema sempre più interessante anche per quanti di organizzazione si erano sempre occupati solo come moda o tendenza arrivando sempre più a visualizzare nella vita reale le infinite applicazioni delle soluzioni organizzative e cominciando a leggere nella realtà gli infiniti benefici dell’organizzazione personale.

 

Fabiola Di Giov Angelo

 

 

 

 

Nessun commento

Scrivi il tuo commento

X