Lavorare da casa: Cinque consigli per organizzarsi al meglio

Di telelavoro e smart working si parla ormai da diversi anni e, specialmente da quando la pandemia di Coronavirus ci ha costretti a rivedere i nostri sistemi organizzativi, i due termini sono entrati a far parte del nostro vocabolario quotidiano; tuttavia è evidente come ci sia ancora una gran confusione su questo tema ed è pertanto opportuno fare un po’ di chiarezza.

Quando parliamo di telelavoro facciamo riferimento a un “modo di lavorare indipendente dalla localizzazione geografica dell’ufficio o dell’azienda, facilitato dall’uso di strumenti informatici e telematici e caratterizzato da una flessibilità sia nell’organizzazione, sia nella modalità di svolgimento” (Wikipedia).
In altre parole, il telelavoro consiste nel lavorare per la tua azienda o per quale che sia il tuo datore di lavoro, ma da un luogo fisicamente diverso dall’ufficio.
L’unica differenza, in sostanza, risiede nel fatto che durante lo svolgimento delle tue attività ti trovi in un luogo fisico differente da quello in cui lavori solitamente.

Diverso è il caso dello smart working, che consiste invece in “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.(Wikipedia).
Anche qui, per semplificare, lo smart working (o “lavoro agile”) consente al lavoratore di svolgere le proprie mansioni da remoto, ma anche di gestire autonomamente gli orari di lavoro e le modalità di svolgimento.
Il fine ultimo dello smart working è infatti quello di lavorare per obbiettivi consentendo così al lavoratore una maggiore autonomia e flessibilità, e al datore di lavoro migliori risultati.

Entrambe queste modalità sono viste come più flessibili e agevoli per l’organizzazione della persona, tuttavia possono portare con sé anche una maggiore difficoltà di concentrazione e di gestione dei tempi, dettate dal fatto che ci si trova in un ambiente diverso da quello lavorativo.

Per aiutarti a vivere meglio la situazione, di seguito trovi cinque consigli che possono esserti utili per migliorare la tua organizzazione e lavorare con maggiore serenità:

  1. Crea uno spazio dedicato solo al lavoro

    Se lavori da casa cerca di creare uno spazio dedicato solo alla tua attività.
    Quando la sfera lavorativa e quella privata si intersecano è necessario trovare un nuovo equilibrio e imparare a non sovrapporle del tutto, innanzitutto per il proprio benessere e secondariamente anche per non creare tensioni con eventuali famigliari.
    Puoi posizionare una scrivania in un luogo silenzioso della casa oppure, se non ne hai la possibilità e hai poco spazio a disposizione, puoi valutare di acquistarne una a scomparsa.

 

  1. Vestiti e preparati come se dovessi davvero uscire

    Cerca di prendere fin da subito l’abitudine di vestirti come se dovessi uscire e inizia la mattina con il tuo rituale quotidiano, al ritmo che ti è più consono, ma senza perdere di vista il fatto che ti stai preparando per una nuova giornata di lavoro.
    Essere vestiti e ordinati non è solo una questione estetica, consente infatti alla mente di entrare nella modalità più adatta a un determinato momento, in questo caso quello lavorativo in cui si richiede maggiore produttività.

  2. Concediti delle pause

    Per legge ogni lavoratore dovrebbe prendere una pausa di almeno dieci minuti se la durata della giornata lavorativa supera le sei ore totali; nel caso dei videoterminalisti, che trascorrono circa venti ore settimanali davanti a uno schermo, è prevista anche una pausa o un cambio di attività di quindici minuti ogni due ore.
    Quando ci si trova in ufficio è più facile che si creino dei momenti di pausa pensati per staccare momentaneamente dal lavoro e prendere una boccata d’aria, spezzando così la mattinata o il pomeriggio.
    È importante però imparare a concedersi dei momenti di pausa anche a casa, per non sovraccaricare troppo la mente e consentirle di ricaricarsi.
    Preparati un caffè o leggi due pagine del tuo libro preferito, l’importante è cercare di includere una piccola pausa nella propria routine per almeno due volte nella giornata (in aggiunta alla pausa pranzo) e di dedicare questi momenti ad attività di relax vero e proprio.

  3. Utilizza un’agenda per prendere nota delle scadenze

    Lontano dall’ambiente di lavoro e dai propri strumenti può risultare difficile organizzarsi e tenere traccia delle attività, mentre è facile invece perdersi i pezzi per strada.
    Un’agenda o un planner da tavolo sono strumenti efficaci per seguire l’andamento dei propri progetti, annotare le riunioni in programma o il numero di qualche cliente da richiamare.
    Lavorare da casa significa adattare gli strumenti che utilizziamo quotidianamente a un ambiente spesso meno pensato per l’attività lavorativa; per questo è fondamentale trovare un metodo adatto alle proprie esigenze a patto che sia funzionale e immediato.

  4. Stabilisci dei limiti

    Se vivi con qualcuno può non essere sempre facile convivere con questo tipo di situazione lavorativa.
    La casa può non avere spazio a sufficienza e costringere le persone a vivere a stretto contatto anche durante le ore di lavoro, rendendo così difficile la separazione tra lavoro e famiglia.
    Tuttavia, può essere di aiuto comunicare le proprie riunioni o indisponibilità ai famigliari, così da potersi organizzare di conseguenza e cercare di rimandare al termine della giornata qualsiasi tematica che non rientri nella sfera lavorativa.

Beatrice Cavalleri
www.facebook.com/beatrice.cavalleri.bea

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