INTERVISTA a SABRINA TOSCANI

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Sabrina Toscani è la Presidente di APOI e ovviamente Professional Organizer. Oggi ci racconta qualcosa di lei.

Perché sei diventata Professional Organizer? Come ti sei formata?

Un giorno ho avuto un’illuminazione: vedendo come ci si può complicare la vita solo a causa di mancanza di organizzazione, ho pensato che nessuno ci insegna ad essere organizzati. Credo che, invece, l’organizzazione vada insegnata ai bambini e agli adulti, e in qualsiasi contesto ci si trovi è fondamentale per il successo di progetti personali e lavorativi. Dopo qualche ricerca su internet ho scoperto che una figura professionale dedicata esisteva già negli USA ed ho cominciato a formarmi tramite materiale, libri e documenti inglesi. La formazione è importante per avere professionalità e autorevolezza sul mercato: la professione è interessante e complessa ed in realtà non si finisce mai di imparare.

Come è nata l’idea di fondare APOI?

APOI è nata insieme ad una ragazza di Faenza, Silva Bucci e una di Genova, Irene Novello, e in tutta Italia abbiamo più di trenta iscritti con cui, periodicamente, ci confrontiamo. Abbiamo riscontrato che non ci sono differenze tra città piccole e grandi: ormai siamo tutti globalizzati.

Come è strutturato il tuo lavoro?

Personalmente mi occupo di formazione e consulenza: nessuno insegna l’abilità organizzativa, o ce l’hai di tuo oppure non ce l’hai. Nessuno ti spiega un metodo per risparmiare tempo ed energie, ma senza organizzarsi si fa fatica. Per questo offriamo servizi ad hoc in base alle esigenze.

Come si sviluppa?

Di solito parlo con le persone sia singolarmente che in gruppi di lavoro, organizzo laboratori, affronto problematiche comuni, dalla gestione dell’email all’organizzazione degli ambienti domestici. Offro consigli pratici, modulati sulla richiesta, per gestire spazi e calendario.

Qual è l’identikit del cliente tipo?

In generale si tratta di persone con diversi ruoli da ricoprire. Offro consulenze sia a mamme professioniste sia ad imprenditori, direttori e manager che devono gestire gruppi di lavoro e che devono limitare al minimo la dispersione di energie.

Ma nelle aziende la consulenza non viene già offerta? Cosa garantite in più?

Ad oggi non manca la consulenza sull’organizzazione aziendale, ma si tratta generalmente di soluzioni che arrivano dall’alto. Sono poche quelle che partono dal basso, dalla persona, per questo servono risposte su misura. Se uno riesce ad organizzarsi, i benefici ricadono anche sull’azienda, con maggior sollievo per tutti.

Qual è la condizione della provincia rispetto alla grande città?

La nostra è una professione innovativa, che cerca di fornire risposte a problemi emergenti. Tutto dipende dalla predisposizione e dalla consapevolezza del cliente. Su questo, però, la provincia è in linea con le grandi città. Lo stress c’è a Roma o a Milano così come in provincia, i numeri non contano. Nei primi mesi del 2014 abbiamo fatto una cinquantina di interventi (in casa,in azienda, locali pubblici …).

Cosa viene chiesto?

Tutti sono bene o male interessati ad organizzarsi meglio. E’ molto poco rilevante cosa produci, le esigenze sono di solito quelle di manager e di liberi professionisti che subiscono lo stress dei nuovi sistemi di comunicazione. Tra i clienti c’è chi deve rispondere a 800 mail in un giorno e chi, ritrovatosi a casa senza lavoro, fa fatica a gestirsi. In particolare ricordo una ragazza che, grazie alla nostra consulenza, è riuscita ad organizzarsi le giornate e a trovarsi un’occupazione. Oltre a questo aiutiamo anche le persone a decidere cosa buttare in ambito domestico. In molti casi non è che la casa sia piccola, ma da dentro il proprietario fa fatica a capire quali oggetti lasciare.

Articolo di Federica Ferruzzi

Tratto da ‘Settesere’ del 4 luglio 2014

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